Il Comitato della Croce Rossa Italiana dell’Alto Tirreno Cosentino è stato Istituito con Ordinanza Presidenziale N° 172.2013 del 05 Giugno 2013 del Presidente Nazionale Avv. Francesco Rocca.
E’ una Associazione di Volontari, che prestano il loro tempo libero in favore di chi ha bisogno di assistenza sanitaria o di altro aiuto, con l’obiettivo di provvedere all’assistenza sanitaria e sociale sia in tempo di pace sia in tempo di guerra, e con proprie risorse umane implementa attività e progetti di assistenza sanitaria e di tutela e promozione della salute, favorisce il supporto e l’inclusione sociale, prepara le comunità, dà risposta alle emergenze e ai disastri, promuove attivamente lo sviluppo dei giovani e la cultura di cittadinanza attiva, interviene, previene e affronta le situazioni di vulnerabilità delle comunità e sviluppa strategie comunicative volte a garantire trasparenza e fare tesoro dell’opera del volontariato.
Il Comitato CRI dell’Alto Tirreno Cosentino, ha come territorio di competenza i comuni di Praia a Mare, Tortora, Aieta, San Nicola Arcella, Santa Domenica Talao, Scalea, Papasidero, Santa Maria del Cedro, Grisolia, Orsomarso, Verbicaro, Maierà, Diamante, Belvedere, Buonvicino, Sangineto e Bonifati.
Una storia lunga 150 anni
L’Associazione della Croce Rossa Italiana, organizzazione di volontariato, ha per scopo l’assistenza sanitaria e sociale sia in tempo di pace che in tempo di conflitto. Associazione di alto rilievo, è posta sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica. La CRI fa parte del Movimento Internazionale della Croce Rossa. Nelle sue azioni a livello internazionale si coordina con il Comitato Internazionale della Croce Rossa, nei Paesi in conflitto, e con la Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa per gli altri interventi.
Il Movimento Internazionale della Croce Rossa è un’organizzazione istituzionalizzata nel 1928 dalla XIII Conferenza Internazionale dell’Aja e coordina numerosi membri: il Comitato Internazionale della Croce Rossa, la Federazione Internazionale delle Società Nazionali di Croce Rossa e di Mezzaluna Rossa e le Società Nazionali.
Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha sede a Ginevra, è una organizzazione neutrale e indipendente che assicura aiuto umanitario e protezione alle vittime delle guerre e delle violenze armate; nei conflitti armati il CICR è responsabile delle attività internazionali di soccorso di tutto il Movimento.
La Federazione Internazionale delle Società Nazionali di Croce Rossa e di Mezzaluna Rossa ha sede a Ginevra. Sua attività specifica è quella di agire in qualità di organo permanente di coordinamento tra le Società Nazionali e portare ad esse assistenza, soccorso alle vittime delle catastrofi, organizzando e coordinando l’azione di soccorso a livello internazionale delle Società Nazionali; inoltre si impegna a favorire la creazione e lo sviluppo di nuove Società Nazionali e a collaborare con il CICR nella diffusione del Diritto Internazionale Umanitario. Alla Federazione aderiscono 190 Società Nazionali.
Le Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa create in origine per soccorrere i soldati feriti o malati affiancando i servizi sanitari delle Forze Armate, le Società nazionali svolgono ora numerose attività sia in tempo di pace che in tempo di guerra come ausiliarie dei poteri pubblici. In base al principio di Universalità tutte le Società Nazionali hanno uguali diritti ed il dovere di aiutarsi reciprocamente. Il rapporto tra società nazionali consorelle è paritario e prioritario, pertanto qualsiasi operazione in un paese estero deve necessariamente avere l’accordo della croce rossa o mezzaluna rossa locale.
I Sette Principi fondamentali
Garanzia e guida delle azioni sono i sette Principi Fondamentali del Movimento Internazionale di Croce Rossa, che ne costituiscono lo spirito e l’etica: Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontariato, Unità e Universalità. Adottati nella 20a Conferenza Internazionale della Croce Rossa, svoltasi a Vienna nell’ottobre del 1965, i Principi Fondamentali sono garanti dell’azione del Movimento, ma anche della CRI e di ogni suo singolo volontario.
La storia della Croce Rossa
Il 24 giugno 1859, nel corso della 2° Guerra di Indipendenza italiana, a Solferino si consuma una delle battaglie più sanguinose dei XIX secolo, sulle colline a sud del Lago di Garda. Trecentomila soldati appartenenti a tre eserciti distinti (francese, sardo-piemontese e austriaco) si scontrano, lasciando sul terreno circa centomila fra morti, feriti e dispersi. Castiglione delle Stiviere è il paese più vicino, a sei chilometri da Solferino, dove esisteva già un ospedale e la possibilità di accedere all’acqua, elemento fondamentale nel soccorso improvvisato ai novemila feriti che, nei primi tre giorni, vengono appunto trasportati a Castiglione.
Lì si trova anche un cittadino svizzero, Jean Henry Dunant, venuto ad incontrare per i suoi affari Napoleone III. Egli si ritrova coinvolto nella terribile carneficina, aggravato dall’”inesistenza” della sanità militare. Rimane talmente colpito dalla situazione che decide di descrivere quanto stesse accadendo in quello che diventerà, poi, il suo testo fondamentale: “Un Souvenir de Solferino”, tradotto in più di 20 lingue. Dall’orribile spettacolo nasce in Dunant l’idea di creare una squadra di infermieri volontari preparati, il cui operato potesse dare un apporto fondamentale alla sanità militare: la Croce Rossa.
Dal Convegno di Ginevra del 1863 (26-29 ottobre) nascono le Società Nazionali di Croce Rossa e la quinta a formarsi è proprio quella italiana. Nella 1° Conferenza diplomatica di Ginevra, che termina con la firma della Prima Convenzione di Ginevra (8-22 agosto 1864), viene sancita la neutralità delle strutture e del personale sanitario.
I Principi
Guida e faro delle azioni dei Volontari della Croce Rossa sono i sette Principi Fondamentali del Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, che ne costituiscono lo spirito e l’etica: Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontariato, Unità e Universalità. Adottati nella 20ª Conferenza Internazionale della Croce Rossa, svoltasi a Vienna nell’ottobre del 1965, i Principi Fondamentali sono garanti dell’azione del Movimento, ma anche della CRI e di ogni suo Volontario e aderente.
UMANITÀ
Nato dall’intento di portare soccorso senza discriminazioni ai feriti sui campi di battaglia, il Movimento Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, in campo internazionale e nazionale, si adopera per prevenire e lenire in ogni circostanza le sofferenze degli uomini, per far rispettare la persona umana e proteggerne la vita e la salute; favorisce la comprensione reciproca, l’amicizia, la cooperazione e la pace duratura fra tutti i popoli.
IMPARZIALITÀ
Il Movimento non fa alcuna distinzione di nazionalità, razza, religione, classe o opinioni politiche. Si sforza di alleviare le sofferenze delle persone unicamente in base ai loro bisogni, dando la priorità ai casi più urgenti.
NEUTRALITÀ
Al fine di continuare a godere della fiducia di tutti, il Movimento si astiene dal partecipare alle ostilità di qualsiasi genere e alle controversie di ordine politico, razziale e religioso.
INDIPENDENZA
Il Movimento è indipendente. Le Società Nazionali, quali ausiliari dei servizi umanitari dei loro governi e soggetti alle leggi dei rispettivi Paesi, devono sempre mantenere la loro autonomia in modo che possano essere in grado in ogni momento di agire in conformità con i principi del Movimento.
VOLONTARIETÀ
Il Movimento è un’istituzione di soccorso volontario non guidato dal desiderio di guadagno.
UNITÀ
Nel territorio nazionale ci può essere una sola associazione di Croce Rossa, aperta a tutti e con estensione della sua azione umanitaria all’intero territorio nazionale.
UNIVERSALITÀ
Il Movimento internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, in seno al quale tutte le società nazionali hanno uguali diritti e il dovere di aiutarsi reciprocamente, è universale.
Costituzione e Principi Fondamentali
La Croce Rossa Italiana, fondata il 15 giugno 1864 ed eretta originariamente in corpo morale con Regio Decreto 7 febbraio 1884 n. 1243, è un’Associazione senza fini di lucro che si basa sulle Convenzioni di Ginevra del 1949 e sui successivi Protocolli aggiuntivi, di cui la Repubblica Italiana è firmataria.
I principi del Diritto Internazionale Umanitario(DIU) sono rispettati in ogni tempo dall’Associazione della Croce Rossa Italiana e ne guidano l’opera. La Croce Rossa Italiana rispetta ed agisce in conformità ai Principi Fondamentali del Movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, adottati dalla XX Conferenza Internazionale della Croce Rossa e riaffermati dalla XXV Conferenza Internazionale della Croce Rossa.
Status Giuridico
L’Associazione della Croce Rossa Italiana (CRI) è persona giuridica di diritto privato ai sensi e per gli effetti del decreto legislativo 28 settembre 2012 e ss.mm. ii e del Libro Primo, titolo II, capo II, del Codice Civile. L’Associazione svolge compiti di interesse pubblico, è ausiliaria dei pubblici poteri nel settore umanitario ed è posta sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica. La Croce Rossa Italiana è ufficialmente riconosciuta dalla Repubblica Italiana quale Società volontaria di soccorso ed assistenza, in conformità alle Convenzioni di Ginevra ed ai successivi Protocolli aggiuntivi, e quale unica Società Nazionale della Croce Rossa autorizzata ad esplicare le sue attività sul territorio italiano. Dal 2017, anno di entrata in vigore della Riforma del Terzo Settore, la CRI è iscritta nel Registro degli Enti del Terzo Settore in qualità di “Organizzazione di Volontariato”. Per effetto della sua articolazione territoriale sul territorio nazionale, la CRI si qualifica altresì quale “rete associativa nazionale” ai sensi del Codice del Terzo settore.
Obiettivi Generali
L’obiettivo principale della Croce Rossa Italiana è quello di prevenire ed alleviare la sofferenza in maniera imparziale, senza distinzione di nazionalità, razza, sesso, credo religioso, lingua, classe sociale o opinione politica, contribuendo al mantenimento e alla promozione della dignità umana e di una cultura della non violenza e della pace.
I Soci
I soci della Croce Rossa Italiana, attraverso un sistema di rappresentanza, ne determinano la politica, la strategia, gli obiettivi e gli organi di governo. Tramite i suoi membri, la Croce Rossa Italiana individua i bisogni e fornisce assistenza in maniera imparziale. I soci della Croce Rossa Italiana si distinguono in volontari, sostenitori, benemeriti e onorari.
Emblema
Tra gli emblemi previsti dalle Convenzioni di Ginevra e dai successivi Protocolli aggiuntivi, la Croce Rossa Italiana adotta come proprio la croce rossa su fondo bianco. Tale emblema, posto all’interno di due cerchi concentrici di colore rosso, tra i quali è riportata la scritta “Convenzione di Ginevra 22 agosto 1864” e sempre abbinato alla scritta per esteso “Croce Rossa Italiana” ne costituisce il logotipo identificativo.
Il Codice etico e di buona condotta è un codice di comportamento cui hanno l’obbligo di attenersi e conformarsi coloro che, a qualsiasi titolo, fanno parte dell’Associazione della Croce Rossa Italiana e agiscono in essa, con l’obiettivo di promuovere la dignità delle persone in ogni luogo.
Qualsiasi azione non può prescindere dal rispondere positivamente alle seguenti domande:
- È quest’azione in accordo con i Principi Fondamentali e con il Codice di condotta?
- È quest’azione conforme alle politiche, procedure e linee guida?
- È quest’azione lecita secondo le leggi del paese in cui mi trovo?
- Quest’azione mette in luce positivamente, o almeno non negativamente, me e la Croce Rossa Italiana?
- Esiste un’azione alternativa per cui io possa rispondere “sì” ad ognuna di queste domande?
Il Codice etico è finalizzato alla realizzazione di un sistema di azioni tese a garantire procedure e comportamenti volti a prevenire attività illegittime o illecite, a migliorare l’efficienza, l’efficacia, la trasparenza dell’azione amministrativa, a soddisfare i bisogni della collettività, informando la stessa dei comportamenti che può attendersi da chiunque opera per conto della Croce Rossa Italiana.
LA RIFORMA DEL TERZO SETTORE
A partire dalla legge delega 6 giugno 2016, n. 106 ma soprattutto con i decreti legislativi che vi hanno dato attuazione il Terzo settore ha cambiato radicalmente volto.
La parola d’ordine della riforma è stata unitarietà: a tante leggi frammentarie contenenti la disciplina applicabile ai diversi attori del terzo settore è stato sostituito un Testo unico (il “Codice del Terzo settore”); a tanti registri (regionali e nazionali, distinti in base alla natura dell’ente) è subentrato un registro unico nazionale; da un servizio civile nazionale con articolazione su base regionale si è passati a un “servizio civile universale” con un unico albo.
- il terzo settore nel suo insieme con la predisposizione di un Codice del Terzo settore;
- il servizio civile con l’istituzione del servizio civile universale;
- il 5 per mille con la previsione di una disciplina dell’istituto;
- l’impresa sociale con la revisione della disciplina in materia.
La riforma (con l’eccezione del decreto sull’impresa sociale) interessa direttamente l’Associazione della Croce Rossa Italiana e i singoli Comitati entro cui la stessa si articola.
La stessa definizione identificativa della materia è diventata unica: “Terzo settore”, espressione che sostituisce e sintetizza tutte le preesistenti.
Più in particolare la riforma ha riguardato i seguenti ambiti:
Per questo è importante conoscerla bene e adeguarvisi.
Nella pagina sono trattati, nell’ottica della Croce Rossa Italiana, i principali istituti introdotti o riformati dal Codice del Terzo settore, gli approfondimenti dottrinali o giurisprudenziali e le novità per essere sempre aggiornati sullo stato della riforma e sulle iniziative di adeguamento e di formazione messe in campo dall’Associazione della Croce Rossa Italiana.
Occorre chiarire che l’iter della riforma non è ancora stato completato, mancando ancora molti decreti attuativi e alcuni decreti correttivi. Per un monitoraggio costante sullo stato della riforma si rinvia anche al sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e al sito del Forum del Terzo settore.
Il nuovo Regolamento sull’uso dell’emblema, dei patrocini e manuale di comunicazione istituzionale è uno strumento fondamentale che si rivolge a tutti i soci e i dipendenti dell’Associazione della Croce Rossa Italiana con lo scopo di definire gli elementi e le linee guida che devono caratterizzare l’uso dell’emblema, dei patrocini e la comunicazione istituzionale.
Il manuale
Per Identità Visiva si intende l’insieme di tutti gli elementi che costituiscono l’immagine della CRI.
Il manuale si offre, perciò, come un vero e proprio strumento di lavoro che intende assicurare omogeneità e standardizzazione nei processi di comunicazione attraverso una razionalizzazione delle diverse modalità operative attualmente adottate dalle singole realtà territoriali della CRI. Essa rappresenta il linguaggio stesso della CRI, contribuendo a rafforzarne l’unità. Il testo nasce con l’obiettivo di garantire l’armonizzazione dei flussi di comunicazione interna ed esterna della CRI. La comunicazione istituzionale, infatti, non deve essere soltanto pianificata e programmata, ma soprattutto condivisa e ciò si realizza mediante il coordinamento degli elementi e degli strumenti dell’immagine. Il manuale elenca tutti gli elementi che costituiscono gli standard grafici istituzionali e definisce le modalità di applicazione e le tecniche per una corretta personalizzazione. Il documento contiene le linee guida che riguardano il Logotipo e il Materiale Istituzionale, nonché i modelli relativi alla documentazione da utilizzare per la comunicazione interna ed esterna dell’Organizzazione. Una sezione è specificamente dedicata al web e ai social, essendo ormai un fondamentale e irrinunciabile veicolo per promuovere l’immagine e la conoscenza della CRI in Italia e nel mondo.
“Mettere al centro l’essere umano è da sempre il nostro imperativo. Da oggi lo facciamo con nuovi strumenti, maggiore forza e unità. E con un unico importate obiettivo: assistere un numero crescente di persone che sono vulnerabili a causa dei molteplici cambiamenti sociali, economici e ambientali in atto”.
Con queste parole il Presidente della Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, nonché della CRI, avv. Francesco Rocca ha presentato a fine 2018 la Strategia 2018 – 2030 della Croce Rossa Italiana.
Richiamando di seguito i passi più significativi della Strategia con riferimento ai Principi e Valori Umanitari ed il Diritto Internazionale Umanitario, si legge che: “La CRI ricopre un ruolo unico in Italia quale ausiliaria dei pubblici poteri nel campo umanitario […]. Questo speciale ruolo istituzionale, che deriva dalle Convenzioni di Ginevra, ci impone di rafforzare la trasparenza, la credibilità e l’affidabilità della nostra azione sociale e umanitaria, nonché di consolidare un’immagine positiva dell’Associazione, valorizzando il suo impegno a stimolare il cambiamento sociale.”
Ed ancora: “La CRI s’impegna a far rispettare e promuovere tra i suoi volontari e il personale i Principi Fondamentali e i Valori Umanitari in tutti i suoi interventi e attività. Nel nostro lavoro quotidiano mettiamo al centro le necessità ed i diritti di coloro che non hanno voce, allo scopo di contribuire attivamente a promuovere la dignità umana e la cultura della non violenza e della pace. Con le sue azioni di Diplomazia Umanitaria, la CRI si schiera costantemente a favore delle persone in situazione di vulnerabilità al fine di proteggere la dignità umana di tutti gli individui. […] La CRI condivide con gli altri membri del Movimento il mandato istituzionale di diffondere il Diritto Internazionale Umanitario, i Principi Fondamentali e i Valori Umanitari. A tal fine, l’Associazione lavora in rete con tutte le componenti del Movimento, nonché con le Università, gli Ordini professionali ed i gruppi di esperti, per rimanere sempre aggiornata sugli ultimi orientamenti e sviluppi del Diritto Internazionale Umanitario e mantenere una solida cooperazione tramite lo scambio di buone pratiche.
È importante sfruttare le innovazioni tecnologiche per fare conoscere alle persone il Diritto Internazionale Umanitario e i Principi Fondamentali: l’impegno della CRI punterà a colmare il divario tra la conoscenza teorica della legge e gli strumenti di formazione pratici, quali ad esempio il materiale didattico su supporto digitale”.
L’ordinamento della Croce Rossa Italiana si ispira ai principi di sussidiarietà, di democrazia ed elettività delle cariche associative, di separazione tra le funzioni di indirizzo e controllo e le funzioni operative di autonomia degli organi territoriali, nonché ai criteri di efficacia, efficienza ed economicità.
La Croce Rossa Italiana si articola nei seguenti organi territoriali:
- Organizzazione locale che agisce sul territorio, articolata in Comitati con autonoma personalità giuridica;
- Organizzazione regionale articolata in Comitati Regionali e delle Province Autonome di Trento e Bolzano, che coordina e controlla, mediante specifiche attribuzioni, l’attività dei Comitati che operano nella regione, nel rispetto dell’autonomia di ciascun Comitato;
- Organizzazione nazionale, che stabilisce la strategia dell’Associazione ed approva le normative generali, denominata Comitato Nazionale.
La Croce Rossa Italiana possiede una rete capillare unica su tutto il territorio nazionale. Il decentramento permette la conoscenza dei bisogni primari della comunità e ciò stimola l’integrazione tra l’Associazione, la popolazione e la rete dei servizi e degli interventi pubblici e senza scopo di lucro. L’esistenza della rete territoriale capillare risulta un fattore positivo anche a livello nazionale perché, reperendo direttamente le informazioni sui reali bisogni a livello locale, l’unità centrale viene agevolata nella programmazione delle attività di tutta l’Associazione.